Affascinato dal modo in cui bolle e cellule si uniscono e dividono, l’artista ha voluto riprodurne alcuni momenti. Questa serie è nata come ispirazione nella creazione delle sculture e con la funzione di mostrare qualcosa che solitamente è troppo piccolo per essere osservato.
Non potendo interagire con vere cellule, l’artista è dovuto ricorrere a ad un trucco, utilizzando degli oggetti molto più grandi collocati su un vetrino e alcuni rudimenti di chimica per realizzarli. Ciò che viene qui adoperato sono quattro liquidi diversi, insolubili tra loro. Tre di loro, grazie alla tensione superficiale, si presentano come sfere.
Il quarto liquido svolge la funzione di membrana, mantenendo le gocce unite e creando una silhouette che, proprio come nelle sculture, avvolge i corpi e li fa apparire come uno.
Queste fotografie sono state realizzate interpolando diversi scatti presi grazie allo spostamento della macchina fotografica su una guida.
Il risultato sono immagini ad altissima definizione, che potrebbero essere stampate anche in dimensioni molto elevate. Raffigurando corpi rotondi, senza una ricchezza di dettagli, la dimensione della stampa diventa ininfluente e la reale dimensione delle “cellule” resta un enigma. Il raggiungimento di una risoluzione talmente elevata sembrerebbe quindi inutile, ma permette all'artista di ottenere delle fotografie che appaiono come immagini di grafica vettoriale, confondendo due discipline diverse.
Modificando il punto di provenienza della luce e scattando le fotografie da sopra o da sotto il vetrino, i risultati variano molto. In alcuni casi le cellule appaiono come delle forme bidimensionali, come elementi di grafica realizzati con un software. Altre volte le gocce sembrano sfere di vetro.